Il sole non è sempre amico della pelle
- michelecardone88
- 23 mag 2020
- Tempo di lettura: 2 min
Tutti amiamo il sole, alcuni ne sono addirittura dipendenti (tannoressia). Ma la luce solare ha purtroppo anche un lato oscuro e può danneggiare la tua pelle. Rispettando alcune semplici regole potrai proteggerti e godere degli effetti positivi sul tuo corpo.
Il sole, oltre a donarci un aspetto sano ed attraente inducendo la produzione di melanina, ci aiuta a mantenere regolari i nostri ritmi biologici regolando la produzione di melatonina (l’ormone del sonno) e mantenerci di buon umore (produzione di serotonina). La luce solare aiuta anche la nostra pelle a sintetizzare la vitamina D, fondamentale per il metabolismo osteo-calcico, l’omeostasi del nostro sistema immunitario e la regolazione del turnover cellulare cutaneo.
Tuttavia molti sono anche i danni che essa può provocare. Il sole è in grado di originare differenti radiazioni elettromagnetiche, alcune visibili e altre invisibili, aventi caratteristiche e proprietà differenti. I raggi UV sebbene costituiscano solo il 3% di questa radiazione, sono quelli di maggior interesse e si dividono in:
UVA: questi penetrano negli strati cutanei più profondi (derma) e riescono a passare attraverso vetri e finestre. Attivano la melanina già presente e sono responsabili dell’abbronzatura cosidetta effimera o fenomeno di Meyrowsky. Contribuiscono a causare danni alla pelle, in particolare l'invecchiamento cutaneo prematuro.
UVB, si limitano a raggiungere lo strato epidermico più superficiale inducendo la produzione di nuova melanina (abbronzatura duratura). Sono fondamentali per produrre la vitamina D, ma sono anche responsabili delle scottature solari e dei danni diretti alle cellule.
Gli UVC, quelli con il più elevato potere cancerogeno, fortunatamente vengono bloccati dall'atmosfera terrestre.
La luce UV (di tutti i tipi) danneggia il DNA generando radicali liberi altamente reattivi, accelerando l’invecchiamento (“The more sun exposure you have, the earlier your skin ages”) e in definitiva, causando tumori della pelle, tra cui il melanoma. Può inoltre essere causa di reazioni fotoallergiche/fototossiche, immunosoppressione e danni retinici.

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